Il DSI

Il DSI, Dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'Universita' degli Studi di Milano, o piu' in generale tutto il periodo universitario rappresentano molte cose per Babele. Il DSI e' il luogo dove Babele conoscera' persone molto importanti per quella che sara' l'evoluzione dei suoi skill tecnici - un nome per tutti e' Il Riglio - e dove impara molte cose, anche se dovranno passare alcuni anni prima che se ne renda davvero conto. Il DSI e' anche il luogo dove Babele si scontra con la stupidita' di vari docenti, i quali non chiedono altro che risentire le proprie parole recitate a memoria. L'esperienza universitaria in quanto tale e' un'esperienza abbastanza penosa per Babele Dunnit; curioso per nascita ed abituato a cercare soluzioni alternative e magari un po' fantasiose ai problemi che gli vengono posti, risulta poco simpatico a quella parte di docenza universitaria poco avvezza a mettersi in discussione.

Sono infatti tristemente famosi aneddoti a questo proposito, ove docenti che, avendo scritto IMMANI CAZZATE su appunti passati poi agli studenti, o addirittura su libri che diventeranno ufficialmente di testo grazie a qualche incantesimo, obbligavano di fatto gli allievi a ripetere le sopracitate insensatezze in sede di esame, pena un Eterno Ritorno all'appello successivo. Qualsiasi tentativo di ristabilire la Verita' Scientifica veniva bloccato sul nascere con frasi quali "non mi sembra che sui miei appunti questa cosa sia spiegata in questo modo", e successivi tentativi dialettici dello studente quali "si, ma secondo Einstein.." sarebbero finiti invariabilmente in un Eterno Ritorno.

Il Periodo DSI e' anche quello in cui Babele inizia a fare veramente sul serio. Al di la' del tristissimo, lentissimo PASCAL e del sistema operativo Exec8 dello Sperry-Univac 1100 del CILEA, macchina-hydra dai cento terminali e dalla labile connessione, questo e' il periodo in cui Babele inizia a lavorare come programmatore di microcomputer MSX (chi se li ricorda? :)) e si compra il suo primo sintetizzatore, il mitico Korg Poly-800. Poi, un giorno, su BYTE, vede Il Computer Definitivo: l'Atari ST. Con tanto di connettori MIDI, e si programma in C. Ed e' basato su architettura Motorola, non su quei vomitevoli, lentissimi, segmentatissimi processori Intel. E' il futuro. E' fantascienza pura. Il 520ST accompagnera' Babele per anni, di fatto fino a quando Atari non verra' schiacciata da Intel, IBM e compagnia bella trasformandosi necessariamente in una societa' di soli videogame.

E' interessante ricordare qui qualcuno dei programmi sviluppati da Babele come tesine di vari esami; in particolare, la clamorosamente incompresa versione di Life su Atari ST, primo programma "serio" di Babele ad avere una GUI a finestre ed icone e liquidato con un "si, ma fa tutto lui, non e' che ci sia molto da fare" da parte di un docente con le idee evidentemente poco chiare sulla programmazione delle interfacce grafiche. E' da ricordare anche una implementazione di Pattern Breeder, Automa Cellulare presentato su Scientific American e riciclato come generatore di textures per maglieria nell'ambito dell'esame di Tecniche di Progettazione Automatica. Di Pattern Breeder vi beccate anche il download, tenendo presente che si tratta di un eseguibile del 1993, quindi Babele declina ogni responsabilita' rispetto ad eventuali esplosioni del processore.

Pattern Breeder

 

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